Quando impostiamo le campagne pubblicitarie sui nostri siti come Google Adwords, al momento di visualizzare i report ed i rendimenti, ci troviamo di fronte a diverse sigle che inizialmente possono sembrare un po’ ostiche nella comprensione. Stiamo parlando di CPM, CPA, CPC, CPL e CPS.
Facciamo luce sui vari significati.
CPM: ovvero Cost per Impressions (o Cost Per Thousand – CPT) è il costo da pagare concordato per mille impressions (ovvero mille visualizzazioni) di tale campagna pubblicitaria
CPA: letteralmente Cost per Action (o Cost per Acquisition) permette di pagare una percentuale o un prezzo fisso al completamento di un’azione definita (click, registrazione, vendita, etc). E’ utilizzato molto nell’affiliate marketing e può essere visto come un costo commerciale piuttosto che un costo media.
CPC: è il Cost per Click (detto anche PPC – Pay per Click) e rappresenta proprio la discriminante tra la pianificazione tradizione e quella a performance in quanto consente di pagare per ogni click ricevuto dalla campagna pubblicitaria
CPL: è semplicemente il Cost per Lead, ovvero il costo per il completamento di una form o di una sottoscrizione ad una newsletter. E’ usato particolarmente in caso di necessità di costruzione di un database profilato.
CPS: ovvero Cost per Sale, il costo pagato per ogni vendita generata da un annuncio online o da un link di affiliazione.